Toradora! - Recensione

Buongiorno o buonasera, dipende a che ora state leggendo questo post!
Oggi cominciano le recensioni sugli anime. Come non iniziare con il primo anime che ho visto? Ben 5 anni fa, il mio amore per gli anime è nato grazie a Toradora!
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TITOLO ORIGINALE: Toradora!
ANNO: 2008
GENERE: Commedia, sentimentale, scolastico









TRAMA
Ryuuji Takasu sta per cominciare il secondo anno di liceo. A causa del suo aspetto apparentemente minaccioso, per lui trovare una ragazza è un'impresa impossibile! In Giappone ogni anno le classi vengono rimescolate e Ryuuji è contento del fatto che anche quest'anno è in classe con il suo migliore amico: Kitamura Yusaku e Minori Kushieda, la ragazza di cui è innamorato. La apparente calma verrà spazzata dalla piccola teppista Aisaka Taiga che darà del filo da torcere al nostro protagonista.
LA MIA OPINIONE
Si ok forse è ridicolo ma io vado letteralmente matta per questo genere di anime. Una commedia sentimentale con sfondo scolastico. Mi piace molto per diversi motivi.

1. So che la scuola giapponese non è stupenda come viene mostrata negli anime ma è decisamente più pesate, amo comunque l'organizzazione, migliore rispetto la nostra,e di come tutti gli alunni possono partecipare a diverse cose oltre che allo studio;
2. Amo le storie d'amore descritte negli anime perchè sembrano tutte così perfette! (Vivo nel mondo dei sogni -sigh-)
3. All'apparenza sembra un anime stupido e demenziale, ma alcune riflessioni che vengono fatte dai personaggi, in particolare da Ryuuji e da Ami, la antipaticissima modella, sono...esatte? Non saprei che termine utilizzare.
4. La fine sembra scontata ma poi non finisce come esattamente mi sarei aspettata. Inizialmente avrei desiderato un seguito ma secondo me è meglio che resta così.
5. Eh si, alla fine ho pianto. Sono un disastro. 

Esiste in questo mondo qualcosa che nessuno ha mai visto. Si tratta di qualcosa di gentile ed estremamente dolce. Presumo che se fosse possibile vederlo, tutti finirebbero per desiderarlo. Ed è per tale motivo che il mondo l’ha nascosto. Per assicurarsi che non potesse essere ottenuto con facilità. Ma prima o poi qualcuno lo troverà. L’unica persona destinata ad ottenere quel qualcosa, l’otterrà senza meno. È così che ha stabilito il destino.